Come le nuove tecnologie possono contribuire al miglioramento della sicurezza sul lavoro

Giu 4, 2024 | Approfondimento

fonte articolo: www.zhrexpert.it

In questi ultimi anni si è sentito parlare sempre più spesso di come le nuove tecnologie possono contribuire al miglioramento della sicurezza sul lavoro (SSL) e, contemporaneamente rendere più efficienti i processi aziendali.

Va ricordato che con il termine “tecnologia” dobbiamo intendere <<il sistema delle conoscenze scientifiche che si traducono in applicazioni socialmente rilevanti>>. In caso contrario, stiamo parlando d’altro.

Oggi parlare di IoT, AI, ecc. e di come e quanto queste innovazioni possano contribuire ad elevare gli standard di SSL, è divenuto oggetto di discussione nella comunità scientifica ma anche sui social e sui mass-media.

Indubbiamente lo sviluppo e l’applicazione di queste nuove tecnologie dovrà partire dalle grandi organizzazioni e poi essere calata, con adeguati sostegni economici, fiscali, ecc., nelle piccole realtà in quanto, è opportuno ricordarlo, il 95,1% delle imprese italiane ha meno di 10 dipendenti (dati ISTAT).

Tra le innovazioni tecnologiche oggi disponibili ed anche a portata anche della piccola impresa, si possono segnalare i sistemi di distribuzione automatica dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).

Qualcuno dirà: <<Dove è la novità, visto che questo sistema è presente da anni?>>.

Tutto ciò è vero ma è altrettanto vero che oggi questi sistemi di distribuzione possono essere basati sulle nuove tecnologie RFID-UHF in modo da permettere di monitorare sia l’effettiva e corretta consegna dei DPI che la loro disponibilità in magazzino tempo reale e procedere, quando necessario, all’ordinazione automatica al fornitore in modo da evitare una “rottura di stock” e cioè il temuto disequilibrio tra il bisogno di DPI e le riserve stoccate in magazzino.

Come noto agli addetti ai lavori, il Capo II del Titolo III del D. Lgs. n. 81/2008 è interamente dedicato ai DPI disciplinandone l’uso, i requisiti, gli obblighi del datore di lavoro e dei lavoratori nonché i criteri per l’individuazione e l’uso.

Pertanto, per ottemperare a tali obblighi di legge, fino a ieri, la distribuzione dei DPI avveniva in tre modi:

l’operatore si recava al magazzino e richiedeva i DPI specifici per la sua mansione derivanti dalla valutazione dei rischi, firmando un apposito modulo di ricezione; questo modulo veniva poi archiviato fisicamente;
l’operatore si recava ad un distributore e manualmente accedeva ad uno scomparto da cui prelevava i DPI (guanti, occhiali protettivi, protezioni auricolari, ecc.); prelevati i DPI l’operatore registrava manualmente su un modulo cartaceo ciò che aveva prelevato; periodicamente un addetto ritirava il modulo cartaceo e registrava il prelievo effettuato;
l’operatore si recava ad un distributore simile ai distributori di merendine, bibite, ecc. e con un’apposita chiavetta a lui intestata, prelevava i DPI; periodicamente dalla memoria della macchina venivano scaricati i prelievi effettuati dai singoli operatori e poi registrati.

Oggi è possibile usufruire, grazie ai citati sviluppi tecnologici, di sistemi di distribuzione evoluti che permettono con hardware basati su tecnologia RFID-UHF/HF, di semplificare e rendere più efficiente l’intero processo di gestione dei DPI: dall’ordine al fornitore, passando per la distribuzione ai singoli operatori, fino al tracciamento e rendicontazione di quanto effettuato.

L’evoluzione tecnologica rende disponibili distributori dotati di monitor a cui gli operatori possono accedere utilizzando il classico badge ma anche un proprio PIN o password o, addirittura, tramite riconoscimento facciale o delle impronte digitali.

Naturalmente essi pur avendo dimensioni contenute, sono modulati in funzione delle tipologie di DPI da distribuire (da piccola a grande dimensione).

In genere, l’accesso è previsto con un badge personale e ciascun operatore, in funzione della mansione espletata, dei rischi a cui è esposto, può prelevare i relativi DPI previsti. Ciò significa che, se dalla valutazione dei rischi è emerso che per la mansione X non vi è il rischio di proiezione di schegge, questi non potrà prendere dal distributore gli occhiali protettivi il cui prelievo è riservato agli operatori esposti al citato rischio.

Sul monitor touch, è possibile selezionare i DPI da prelevare, facilmente riconoscibili poiché associati ad un’immagine ed ogni operatore può essere abilitato a prelevare quanto di sua competenza, in base ad un meccanismo di crediti legati alla mansione espletata.

Il sistema registra tutti i prelievi effettuati dagli operatori, indicando esattamente la data e l’ora di consegna, in modo da tracciare l’avvenuto prelievo.

Il sistema consente inoltre di limitare i consumi ed i costi legati alla distribuzione, ottimizzandone così anche la gestione delle scorte in quanto invia degli allarmi automatici in caso di raggiungimento di una soglia minima, per singolo articolo.

Il reintegro dei DPI nel distributore è garantito dal sistema che avverte automaticamente, al di sotto di una certa soglia,  la funzione incaricata di ricaricare il distributore.

Il dispenser consente la visualizzazione di filmati informativi relativi alla modalità di utilizzo del DPI selezionato che ovviamente hanno solo un fine informativo e non si sostituiscono alla formazione specifica e all’addestramento obbligatorio per i DPI di III categoria e per i dispositivi di protezione dell’udito.

Questi video vengono riprodotti in automatico al primo prelievo per il tipo di prodotto o successivamente su richiesta dell’utente.  Il sistema rende disponibili le statistiche dettagliate per singolo operatore, nonché statistiche sui consumi divise per singola tipologia di articolo.

Come già accennato in precedenza le norme di legge vigenti ribadiscono che i DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti  da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

Anche se l’impresa più virtuosa riuscisse a mettere in atto e mantenere tutto quanto sopra, resteranno sempre dei rischi residui che potranno e dovranno essere contenuti con l’ausilio dei DPI.

Pertanto, se ne può concludere che non esiste azienda in cui non sia necessario utilizzare dei DPI.

Questo sistema, oltre a poter essere integrato con i software gestionali relativi alla SSL, è in grado di fornire in qualunque momento l’evidenza dell’avvenuta distribuzione dei DPI ad ogni operatore, in forza all’azienda, in funzione della specifica mansione.

Questo aspetto non va trascurato perché, in caso d’infortunio sul lavoro come, ad esempio, un danno serio ad un occhio per la proiezione di una scheggia metallica connesso al mancato uso degli occhiali protettivi al momento dell’evento, l’Autorità Giudiziaria, tra l’altro, andrà a verificare se i DPI erano disponibili ed erano stati distribuiti al lavoratore.

A questa domanda il sistema di distribuzione potrà dare una risposta in tempo reale in quanto sarà in grado di produrre tutti i prelievi effettuati dall’infortunato, indicando esattamente la data e l’ora in cui sono avvenuti. In altre parole, si produrrà l’evidenza dell’assolvimento degli specifici obblighi di legge che, anche se digitale, trova da tempo ampio riconoscimento da parte dell’Autorità Giudiziaria.

Ciò, insieme alla registrazione dell’avvenuta formazione ed alla conformità dell’attrezzatura di lavoro utilizzata al momento dell’evento potrà escludere eventuali responsabilità individuali delle figure apicali dell’azienda nonché la colpa organizzativa dell’ente stesso. 

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