Ape sociale: il diritto al beneficio anche per chi si rioccupa con contratti brevi

Nov 26, 2024 | News

fonte articolo: www.zhrexpert.it

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30258 del 25 novembre 2024, ha chiarito un importante principio in materia di Ape sociale. Secondo la Suprema Corte, il lavoratore licenziato ha diritto a questo strumento di anticipo pensionistico anche se, dopo la cessazione del rapporto a tempo indeterminato, ha intrapreso brevi occupazioni con contratti a termine di durata inferiore a sei mesi.

I requisiti per l’accesso all’Ape sociale

L’Ape sociale è un ammortizzatore sociale previsto per categorie specifiche di lavoratori in condizioni di fragilità, come disoccupati, caregiver o persone con disabilità. Per accedervi, è necessario essere in stato di disoccupazione e aver maturato i requisiti contributivi richiesti. La sentenza interviene proprio sull’interpretazione dello stato di disoccupazione in relazione alla rioccupazione temporanea.

Il principio stabilito dalla Cassazione

Gli Ermellini hanno stabilito che i requisiti per accedere all’Ape sociale devono essere valutati con riferimento al rapporto di lavoro immediatamente precedente la prestazione richiesta. Questo vale sia per rapporti a tempo indeterminato, sia per contratti a termine con una durata superiore ai sei mesi.

Inoltre, è stato ribadito che il sistema di welfare italiano esclude che lo stato di disoccupazione venga meno per effetto di occupazioni precarie. In altre parole, lavori temporanei e di breve durata non compromettono il diritto del lavoratore a percepire l’Ape sociale.

Le implicazioni pratiche

Questa pronuncia rappresenta un segnale importante per i lavoratori che, dopo aver perso un’occupazione stabile, si trovano a svolgere impieghi precari. La Cassazione, tutelando i principi fondamentali del welfare, riconosce che l’instabilità lavorativa non può penalizzare chi si trova già in una condizione di vulnerabilità economica e sociale.

Un precedente significativo

La decisione della Corte di Cassazione fissa un precedente di rilievo, soprattutto in un mercato del lavoro caratterizzato da sempre maggiore flessibilità. È un ulteriore passo verso una tutela più ampia per quei lavoratori che, nonostante le difficoltà, cercano di mantenere una certa attività lavorativa senza pregiudicare i loro diritti previdenziali.

Articoli recenti

On line la Certificazione Unica 2025

L’Agenzia delle entrate, in data 15 gennaio 2025, ha pubblicato la Certificazione Unica “CU 2025”, relativa all’anno 2024, unitamente alle istruzioni per la compilazione, nonché al frontespizio per la trasmissione telematica e al quadro CT con le relative istruzioni....

Autoliquidazione 2024-2025, i coefficienti per il pagamento rateale

L’INAIL ha pubblicato la nota operativa n. 370 del 14 gennaio 2025, con la quale ha reso noti i coefficienti per il calcolo degli interessi da applicare in caso di pagamento rateale del premio di autoliquidazione 2024-2025. Infatti, il Ministero dell'Economia ha...

770/2025: semplificata la compilazione del quadro ST

L’Agenzia delle entrate ha pubblicato la bozza del 770/2025, che i sostituti d’imposta dovranno trasmettere entro il prossimo 31 ottobre 2025 per comunicare in via telematica i dati fiscali relativi alle ritenute operate nell’anno 2024, i relativi versamenti e le...

Bilancio 2025: le misure di natura fiscale

I commi 2 e ss. Dell’art. 1 della Legge 207/2024 prevedono misure fiscali tra cui la modifica dell’art.11 del TUIR che rende strutturale gli scaglioni e le aliquote IRPEF già introdotte dal Dlgs 216/2023. Più precisamente, l’imposta lorda IRPEF è determinata...

Bilancio 2025: sono 3 i mesi di congedo parentale all’80%

I commi 217-218 della Legge 207/2024 rendono strutturale per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dal 2025, l’elevazione all’80% (finora prevista per il solo 2024) della retribuzione dell’indennità del congedo parentale, per il secondo mese entro il sesto anno di...

Bilancio 2025: aumenta la detassazione delle mance

Il comma 520 della Legge 207/2024 eleva dal 25 al 30% del reddito percepito nell’anno per le prestazioni di lavoro fornite dai lavoratori nelle strutture ricettive e negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, il limite fino al quale le somme destinate...

Bilancio 2025: trattamento integrativo speciale nel turismo

La Legge 207/2024 (commi 395-398), al fine di garantire la stabilità occupazionale e di sopperire all'eccezionale mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale, riconosce, per il periodo dal 1° gennaio 2025 al 30 settembre 2025, ai...

Bilancio 2025: ampliato il welfare aziendale

La Legge 207/2024 prevede che le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 non...

Legge di Bilancio 2025: novità sui lavoratori frontalieri

È stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024 (S.O. 43/2024), la Legge n. 207 del 30.12.2024 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027”. Tra le novità, si segnala...

Bilancio 2025: le addizionali si adeguano alla nuova IRPEF

La Legge 207/2024 concede qualche mese in più a Regioni, Province autonome di Trento e Bolzano e ai Comuni per adeguare la disciplina delle addizionali regionali e comunali alla nuova articolazione degli scaglioni IRPEF prevista dalla Legge di Bilancio 2025 che...