L'azienda deve risarcire l'ex dipendente per mancato pagamento di retribuzioni

Ago 14, 2024 | News

fonte articolo: www.zhrexpert.it

La Corte di Cassazione ha emesso un’importante sentenza che conferma l’obbligo di una grande azienda di servizi postali di corrispondere una somma significativa a un’ex dipendente, malgrado quest’ultima non avesse prestato servizio per un lungo periodo a causa del rifiuto dell’azienda di ricevere la sua prestazione lavorativa.

La controversia ha avuto origine nel 2007, quando la lavoratrice, impiegata in un call center gestito da una società appaltatrice, aveva intrapreso un’azione legale per il riconoscimento della natura subordinata del suo rapporto di lavoro con l’azienda committente. La Corte d’Appello di Roma, con una sentenza del 2018, aveva dichiarato nullo l’appalto di manodopera, riconoscendo di fatto l’esistenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato direttamente con l’azienda committente, con decorrenza dal novembre 2000.

Successivamente, la lavoratrice aveva ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento di oltre 221.000 euro, a titolo di retribuzioni maturate nel periodo tra ottobre 2007 e aprile 2018. L’azienda, contestando la validità di questa richiesta, aveva opposto ricorso, sostenendo che l’obbligo di pagamento delle retribuzioni non potesse scaturire dalla sola sentenza di accertamento del rapporto di lavoro, ma che fosse necessaria anche l’effettiva prestazione lavorativa o, in alternativa, una messa in mora valida.

Il punto centrale della disputa era proprio la validità della messa in mora effettuata dalla lavoratrice tramite un ricorso presentato nel 2007. Sebbene quel ricorso fosse stato successivamente dichiarato nullo, la Corte d’Appello ha stabilito che, nonostante la nullità processuale, l’atto fosse comunque valido ai fini della messa in mora, obbligando così l’azienda a corrispondere le retribuzioni dovute.

La sentenza della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’azienda, confermando che, in casi di accertata illiceità di un appalto di manodopera, il lavoratore ha diritto alla retribuzione anche in assenza di prestazione, purché vi sia stata un’offerta valida della propria prestazione lavorativa. Questo principio, ormai consolidato nella giurisprudenza, mira a evitare che datori di lavoro e appaltatori possano continuare a utilizzare lavoratori in condizioni irregolari senza conseguenze economiche.

La decisione della Corte di Cassazione ha riaffermato l’importanza della tutela dei lavoratori nei casi di interposizione illecita di manodopera, sancendo l’obbligo delle aziende di rispettare i diritti retributivi dei dipendenti anche in situazioni complesse come quella in oggetto.

Oltre al rigetto del ricorso, l’azienda è stata condannata al pagamento delle spese processuali, segnando così la conclusione di una lunga battaglia legale che ha visto riconosciuto il diritto della lavoratrice a ottenere quanto le era dovuto.

Articoli recenti

Note di rettifica: più semplice identificare la causa

L’INPS ha pubblicato il messaggio n. 1507 del 15 maggio 2025, con cui ha comunicato di aver rilasciato nuove funzionalità nel Portale Contributivo per l’istruttoria delle “Note di Rettifica”. Nel dettaglio, il tab “Cause” della funzione di consultazione delle “Note di...

Malattia: nuove funzionalità per la richiesta della vista di controllo

L’INPS, con il messaggio n. 1505 del 15 maggio 2025, ha reso noto di aver implementato il servizio “Richiesta Visite Mediche di Controllo (VMC) – lavoratori privati e pubblici/Polo unico”, con cui i datori possono chiedere all’istituto l’effettuazione delle visite di...

Welfare Metalmeccanici: anche per il 2025 attivabile il piano sanitario

Metasalute, con la circolare n. 1 del 12 maggio 2025, in riferimento a quanto previsto dall’art. 17 Sez. Quarta - Titolo IV del CCNL dell’Industria Metalmeccanica e dell’Installazione di Impianti e dall’art. 43 del CCNL del settore Orafo e Argentiero, ha ricordato...

Superminimo non assorbile nel passaggio di categoria

In presenza di un superminimo concordato tra le parti e soggetto ad assorbimento dei futuri incrementi economici, per la Corte di cassazione che ha emanato la sentenza del 5 maggio 2025 n. 11771, non c'è assorbimento quando la clausola individuale lo circoscrive ai...

Bonus giovani: dal 16 maggio le domande

L’INPS, con la circolare n. 90 del 12 maggio 2025, ha fornito le istruzioni operative per la gestione dell’esonero contributivo previsto dall’art. 22 del D.L. 60/2024 (L. 95/2024), noto come "Bonus Giovani". La misura è rivolta a tutti i datori di lavoro privati,...

Contributi 2025: la tabella delle aliquote nettizzate

La redazione di lavorofacile.it ha aggiornato la tabella che riepiloga le aliquote nettizzate dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’INPS divise per settore produttivo. La tabella prevede differenti aliquote in base alle diverse qualifiche dei...

Le slide ministeriali sui Bonus giovani e donne

Il Ministero del lavoro, sul proprio sito internet, ha diffuso le slide che riepilogano i contenuti dei decreti attuativi, pubblicati nella sezione “pubblicità legale” lo scorso 9 maggio, relativi ai Bonus giovani e donne di cui agli artt. 22 e 23 del DL 60/2024....

Vittime di eventi stradali: esteso il collocamento obbligatorio

Sulla G.U. n. 102/2025 è stata pubblicata la Legge 63/2025, recante benefici in favore delle vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale, che all’art. 5 estende l’ambito di...

Esonero donne: pubblicato il Decreto attuativo

Nella sezione pubblicità legale del Ministero del lavoro, il 9 maggio 2025 è stato pubblicato il Decreto interministeriale che, attuando l’art. 23 del DL 60/2024 (L. 95/2024), meglio noto come Decreto Coesione, definisce i criteri e le modalità con le quali deve...